Diving back two hundred million years: yawn contagion in fish
Da un nuovo studio del Dipartimento di Biologia (Unità di Etologia e di Biologia Cellulare e dello Sviluppo), in collaborazione con l'Istituto di BioRobotica, Scuola Superiore Sant’Anna, una scoperta che sfida l’idea tradizionale che il contagio di sbadiglio sia prerogativa esclusiva di mammiferi e uccelli e che apre scenari completamente nuovi per comprendere i meccanismi neurobiologici e le funzioni evolutive di questo comportamento universale.
Oscillazioni termiche ed eventi estremi mettono a rischio gli ecosistemi marini
Uno studio, recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications, condotto dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa (Prof. Lisandro Benedetti-Cecchi e Dott. Luca Rindi), in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna (Prof. Matteo Dell’Acqua), svela come i cambiamenti climatici in atto influenzeranno la capacità delle comunità di microrganismi marini — fondamentali per la vita delle scogliere — di affrontare gli eventi estremi del futuro.
L’influenza dei cambiamenti climatici sulle strategie riproduttive delle piante
Uno studio dell’Università di Pisa ha tracciato l’evoluzione dei semi negli ultimi 150 milioni di anni evidenziando una relazione diretta tra radiazione evolutiva, cambiamento del clima terrestre e comparsa di innovazioni riproduttive nelle angiosperme, le piante a fiore maggiormente diffuse sul nostro pianeta. La ricerca condotta dal professore Angelino Carta dell’Ateneo pisano e da Filip Vandelook del Meise Botanic Garden in Belgio è stata pubblicata sulla rivista New Phytologist.
Gli effetti dell’inquinamento da farmaci antinfiammatori sull’ambiente marino
Una ricerca, appena pubblicata sul Journal of Hazardous Materials, ha esaminato l’impatto di diverse concentrazioni di ibuprofene, un comune antiinfiammatorio molto utilizzato durante la pandemia di Covid 19, sulla pianta marina Cymodocea nodosa. A basse concentrazioni l’ibuprofene causava uno stress ossidativo senza effetti irreversibili, ma a livelli elevati le piante subivano danni alle membrane cellulari e all’apparato fotosintetico, compromettendo in tal modo la resilienza della pianta a stress ambientali. La ricerca è stata realizzata grazie alla collaborazione di tre team del nostro Dipartimento: il gruppo di Ecologia, con la prof.ssa Elena Balestri, il prof. Claudio Lardicci e la d.ssa Virginia Menicagli, il gruppo di Botanica, con la prof.ssa Monica Ruffini Castiglione e quello di Fisiologia Vegetale, con le d.sse Carmelina Spanò, Stefania Bottega e il dr. Carlo Sorce. I suddetti team hanno collaborato con la prof.ssa Marinella De Leo e la d.ssa Emily Cioni, del gruppo di Biologia Farmaceutica del Dipartimento di Farmacia.