Sbadigliare è un comportamento automatico comune tra i vertebrati, spesso il primo gesto al risveglio e l’ultimo prima di dormire. Il "contagio dello sbadiglio", cioè sbadigliare in risposta a un altro, aiuta a sincronizzare le attività nei gruppi sociali. Finora osservato in mammiferi e uccelli, ora è stato studiato anche nei pesci, in particolare nello zebrafish, una specie sociale che condivide oltre il 70% dei geni con l’uomo. Questo pesce, usato nella ricerca neuroetologica, si è dimostrato utile per capire le origini evolutive del contagio dello sbadiglio.
Grazie a un modello di deep learning, capace di distinguere lo sbadiglio dalla respirazione, i ricercatori hanno scoperto che lo zebrafish non solo sbadiglia, ma esegue anche la pandiculazione, uno stiracchiamento del corpo già noto in uccelli, mammiferi e umani. Nei pesci si manifesta con l’espansione delle pinne e l’abbassamento della coda, e sembra servire a riattivare il sistema neuromuscolare. Dopo questo gesto, i pesci cambiano spesso direzione durante il nuoto.
Ma le scoperte non finiscono qui. In un esperimento semplice ma rivelatore, agli zebrafish sono stati mostrati dei video: in alcuni si vedevano altri pesci sbadigliare, in altri gli stessi esemplari compivano solo normali atti respiratori. Il risultato? Gli zebrafish sbadigliavano quasi il doppio (incidenza del tutto sovrapponibile a quella registrata nell’uomo!) quando assistevano agli sbadigli dei loro simili, dimostrando un chiaro effetto di contagio visivo. La capacità degli zebrafish di cogliere visivamente gli sbadigli dei conspecifici si sposa perfettamente con le loro straordinarie abilità percettive: dal punto di vista neurologico, infatti, il loro sistema visivo è sorprendentemente sofisticato e complesso. La scoperta del contagio dello sbadiglio nei pesci solleva affascinanti interrogativi e invita a riflettere più a fondo sull’origine di questo curioso fenomeno. Secondo le teorie della biologia evoluzionistica, infatti, il contagio dello sbadiglio potrebbe avere due possibili spiegazioni. Da un lato, la sua presenza nei pesci potrebbe far risalire le origini di questa “risonanza motoria” molto indietro nel tempo arrivando fino alla comparsa dei teleostei moderni, tra 200 e 250 milioni di anni fa. In questo scenario alcune specie, come la tartaruga terrestre, il corvo imperiale o il gorilla, avrebbero poi perso secondariamente questa capacità. Dall’altro lato, il contagio dello sbadiglio potrebbe essere il frutto di un’evoluzione convergente: un meccanismo emerso indipendentemente in diverse linee evolutive, come risposta alla necessità di coordinare i movimenti all’interno di gruppi sociali.